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Affitto case vacanza Torre dell’Orso tra mito e folklore popolare

Affitto case vacanza Torre dell’Orso tra mito e folklore popolare

Chi prende in affitto case vacanza Torre dell’Orso  ha sicuramente in mente il mare dalle trasparenze cristalline, la spiaggia di sabbia finissima e bianca vero gioiello incastonato nella splendida scogliera adriatico salentina. Ma sa anche che viene a visitare una terra che fu battezzata del rimorso in un celebre saggio di de Martino, una terra in cui ancora risuona il ritmo frenetico e ipnotico della pizzica.

Il ballo della Pizzica-pizzica racchiude in sé storia, cultura, usi e costumi del mondo contadino del Salento e insieme all’immensa raccolta di canti e racconti, costituisce un patrimonio dal valore inestimabile per la popolazione salentina.

Questo ballo dal ritmo travolgente, veniva associato principalmente ad un momento ludico, di festa,  di convivialità. Si ballava in coppia, non necessariamente con persone dello stesso sesso. A differenza dell’odierna visione comune, la pizzica non era solo e necessariamente un ballo di corteggiamento ma al contrario, si ballava soprattutto in occasioni private e familiari in cui spesso a ballare erano fratello e sorella, nonno e nipote... Così , ballare con il fratello diventava un momento di allegria, di divertimento, di gioco mentre ballare con un adulto/anziano era un modo per apprendere ruoli, passi e codici della danza. Quando erano due uomini a ritrovarsi l’uno di fronte all’altro, il ballo diventava competizione, momento ideale per mostrare la propria agilità e abilità.

La postura e l’atteggiamento dei corpi richiamava fortemente la cultura del tempo: uomo forte ed energico, donna fiera e composta.  La gestualità dell’uomo esprimeva la sua virilità, la sua forza e la sua atleticità, per cui i suoi movimenti e i suoi passi erano più marcati, secchi e repentini; le braccia tese e aperte quasi come se volessero circondare la donna anche da lontano. Al contrario, la gestualità della donna era composta, fiera, misurata; le mani sorreggevano spesso la gonna o il fazzoletto, accessorio tipico dell’abbigliamento del tempo, utilizzato per accompagnare le movenze e per animare maggiormente la danza. Paradossalmente, nonostante le movenze misurate e composte, era la donna che dava brio alla danza stuzzicando l’uomo, concedendogli di avvicinarsi per poi respingerlo allontanandosi repentinamente. Nella pizzica pizzica, a differenza di altri balli in coppia, non vi era contatto. E come dice il verso di una strofa “la fimmena  lluntana e l’omu cucchia” , che vuol dire: la donna si allontana e l’uomo si avvicina.

Oggi, la pizzica-pizzica ha trovato una nuova forma di espressione, perdendo un po’ la sua autenticità. Viene considerato spesso e volentieri solo un ballo di corteggiamento, i passi e le movenze sono esasperate ed enfatizzate e del fazzoletto si fa quasi uso improprio. Fortunatamente però, ancora oggi c’è chi “balla come ieri”. Importante, per chi risiede in affitto case vacanze Torre dell’Orso,è saper cogliere le differenze, individuare i codici giusti e…il resto vien da sé!

… e se vieni a ballare in Salento attento a non confondere la pizzica-pizzica con la “Taranta” , nome commerciale che viene dato al ballo da chi “non è del mestiere”!

 La “taranta” (Tarantola) non è un ballo tradizionale, né tantomeno un piatto tipico salentino, ma è un ragno e il nesso con la tradizione salentina va spiegato attraverso il fenomeno del Tarantismo. Il Tarantismo è un fenomeno molto antico, un sistema ideologico complesso presente nel meridione d’Italia, soprattutto in Puglia. I “sintomi” del tarantismo si presentavano soprattutto in soggetti giovani, in età da matrimonio e in periodo estivo. Ciclicamente ogni anno, generalmente all'inizio dell'estate e per molti anni di seguito sino a guarigione completa, il soggetto veniva colto da una specifica forma di grave malessere interiore ed esteriore che poteva essere curata, anche se solo pro-anno, mediante un rito. Un gruppo di persone suonava ininterrottamente anche per giorni, finchè la tarantata (così era chiamata la donna affetta da tarantismo) non guariva.

Secondo la leggenda, la sofferenza della tarantata era legata alla convinzione che il male derivasse dal morso di un ragno, della taranta appunto, che provocava crisi isteriche. La tradizione popolare riteneva che solo alcuni musicanti fossero in grado di guarirla con suoni e vibrazioni ricercate. Gli strumenti utilizzati erano tamburello e violino. La tarantata ballava e si dimenava per ore e per giorni di fila, finchè non cadeva  a terra stremata. Era solo allora che gli strumenti cessavano di svolgere la loro funzione curativa cedendo il posto al silenzio. Un silenzio anche e soprattutto omertoso perché per la famiglia della tarantata, l’accaduto era solo vergogna!

Prendere in affitto case vacanza Torre dell’Orso significa intraprendere un affascinante viaggio anche all’interno di questa storia  in cui mito, credenze popolari e ancestrali rituali prendono forma in maniera unica e irripetibile.

#vaiasalento

Autore

redazione. .

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